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Congedo matrimoniale retribuito: a chi spetta?

Il congedo matrimoniale è una licenza straordinaria concessa ai lavoratori dipendenti in occasione del matrimonio.


Si tratta di un congedo retribuito, durante il quale il lavoratore è considerato, ad ogni effetto, in attività di servizio.
Il congedo matrimoniale è espressione di un principio costituzionale (art. 31, c. 1, Cost): infatti il congedo ha la finalità di agevolare la famiglia nella fase cruciale della sua costituzione.

A chi spetta l'assegno per il congedo matrimoniale

* Ai lavoratori, non aventi qualifica impiegatizia, dipendenti da aziende industriali, artigiane e cooperative (compresi gli apprendisti e i lavoratori a domicilio) e al personale di bassa forza dell'armamento libero (sottufficiali e comuni) che alla data del matrimonio possono far valere un rapporto di lavoro di almeno una settimana; all'operaia ed al marittimo che si dimettano per contrarre matrimonio.

* ai lavoratori che, ferma restando l'esistenza del rapporto di lavoro, non sono comunque in servizio per malattia, sospensione dal lavoro, richiamo alle armi, ecc..

* ai lavoratori e ai marittimi disoccupati che alla data del matrimonio possano far valere un rapporto di lavoro di almeno 15 giorni nei novanta precedenti il matrimonio.

* ai marittimi in servizio militare che possano far valere un rapporto di arruolamento di almeno 15 giorni nei 90 precedenti la data di richiamo alle armi ovvero la data di ultimazione del servizio di leva. ad entrambi i coniugi quando l'uno e l'altra vi abbiano diritto.

Il congedo spetta «in occasione di matrimonio».

Il matrimonio tutelato è solo quello avente effetti civili. Il matrimonio religioso non produce direttamente effetti giuridici, ma solo in quanto trascritto nei registri di stato civile.
Il congedo matrimoniale spetta ad entrambi i coniugi quando l’uno e l’altro ne abbiano diritto.
Se il lavoratore è cittadino di uno stato che ammette la poligamia, l’assegno è concesso per una sola volta, salvi il caso di successivo matrimonio a seguito di morte del coniuge o di divorzio (Inps, circ. n. 190/1992).
In via generale il diritto può spettare più volte nella vita, solo rispettando la suddetta condizione.

Di regola, il congedo matrimoniale non può essere differito. L’accordo 31 maggio 1941, prevede un differimento a fronte di gravi motivi aziendali che non ne consentano l’immediato godimento, ma a condizione che lo stesso venga fruito non oltre 30 giorni dal matrimonio.
In via generale, il congedo è continuativo e non può essere frazionato in più periodi. In caso di concomitanza con altre assenze tutelate (ad esempio malattia o festività) non si verifica la sospensione con conseguente prolungamento del congedo.

I documenti
Per ottenere l'assegno di congedo i lavoratori devono presentare la copia del certificato di matrimonio al datore di lavoro entro 60 giorni successivi al matrimonio. In caso di pagamento da parte dell'INPS, la domanda di assegno con la copia del certificato di matrimonio deve essere presentata entro 1 anno.


     Guida al Congedo Matrimoniale per lavoratori extracomunitari (pdf in tutte le lingue)