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Uomini più longevi se si sposano: ma per le donne vale il contrario

Ma le signore vivono di più se single
Maschi sempre più longevi
Secondo dati Usa i maschi stanno raggiungendo le femmine nell'aspettativa di vita: Favoriti soprattutto quelli maritati


Tempi duri per le vedove. Il loro primato «epidemiologico», finora saldissimo, comincia a scricchiolare. Almeno in America. Secondo dati diffusi dai prestigiosi Cdc (Center for Diseases Control and Prevention) di Atlanta, la differenza nell'aspettativa di vita tra le due metà del cielo si è ridotta significativamente negli ultimi anni, passando da 8 anni a 5.
Negli Usa l'età a cui può aspirare di arrivare (in media) un uomo è diventata di 75,2 anni (dati 2004), e in un Paese come l'Italia, tradizionalmente tra i più longevi del mondo, c'è da scommetere che le prospettive siano ancora migliori.
Ma quali sono le ragioni di questo fenomeno? Le ipotesi degli esperti si sprecano. Il primato della più curiosa, tra quelle rimbalzate nei canali mediatici dopo la pubblicazione del dato dei Cdc, è ispirato alla considerazione che i maschi più «resistenti» sono quelli sposati, mentre pare che le signore coniugate vivano meno a lungo rispetto alle single.
La soluzione dell'equazione salta all'occhio: il matrimonio fa bene agli uomini ma è nocivo per le donne.
Ma la spiegazione più plausibile è probabilmente un'altra, legata a doppio filo con la «migrazione» di modelli di vita e relative abitudini «autolesioniste», fumo in primis.
FUMO E ALIMENTAZIONE - Tradotto: sempre meno uomini fumano e sempre più donne fumano, quindi il rischio di malattie legato alle sigarette (tumore polmonare in testa) ha progressivamente spostato il suo sinistro carico sull'altra «metà del cielo», incidendo sui dati medi di sopravvivenza.
E anche altre cattive abitudini (come lo stress, il mangiare male e in fretta, eccetera) conseguenti all'accesso femminile a regimi lavorativi e modelli di vita prima appannaggio pressochè esclusivo degli uomini, ha quasi sicuramente giocato la sua parte, facendo arrivare il rischio di infarti, ictus e altre malattie cardiovascolari tra le signore a livelli simili a quelli maschili (tradizionalemente più alti).
Infine, secondo autorevoli commentatori d'oltreocecano, pare che si registri sempre di più negli ultimi anni una crescenta attenzione degli uomini per la propria salute in generale (più visite dal emdico, più esami e così via).
INCIDENTI - E se invece ci fosse un'altra ragione ancora? In genere si riflette poco sul fatto che uno dei motivi alla base della minore aspettativa di vita media per gli uomini è legato a eventi che hanno a che fare con la maggiore aggressività naturale dei maschi, più portati alla competizione. Questa tendenza spiega il maggior numero di morti per atti violenti e incidenti stradali tra gli uomini, solo per citare due possibili esempi. Che i maschi si stiano facendo più « furbi» anche sotto questo punto di vista e le femmine sempre meno furbe?
I «CONSIGLI» - Qualunque siano le vere ragioni della riduzione del gap, almeno una cosa è certa: come per ogni notizia di questo genere che si rispetti e che arrivi dagli Stati Uniti, non potevano mancare i classici «decaloghi» per scoprire la ricetta per vivere più a lungo.
Tra i consigli più citati non si possono non cogliere alcune perle:
1. «Avere sempre una motivazione inziare per la propria giornata, sia essa lavorativa o relativa ai propri hobby»
2. «Non rimanere soli nella terza eta: meglio avere una compagna» (chissà che ne pensano le donne vsto che per loro non sembra un gran vantaggio, e pare che bisogna comunque essere in due).
3. «Cercare di conoscere almeno un medico. Meglio più d'uno».
Insomma. Se non fosse chiaro, chi dovessere ritrovarsi nel corredo cromosomico una X e una Y (le donne hanno due X) sappia che è molto meglio essere in compagnia piuttosto che soli e tristi, che è preferibile essere pieni di entusiasmo invece che depressi, apatici e senza prospettive, e che, infine, è molto, ma molto, meglio, avere uno staff di medici competenti e disponibili al proprio servizio invece che ostinarsi a essere privi di copertura sanitaria e magari (non c'è limite al vizio) anche essere poveri.
corriere.it