Nell’ambito della celebrazione del matrimonio religioso di rito cattolico, sono state introdotte alcune novità che hanno modificato il rituale, seppure in modo lieve e senza stravolgimenti.
Innanzitutto, nei giorni precedenti quello delle nozze, gli sposi prendono accordi col Parroco per scegliere le letture e le formule di rito per i diversi momenti, tra quelle consigliate nell’apposita Guida alla Santa Messa per gli Sposi, che in genere viene donata ai fidanzati durante il Corso di preparazione al Matrimonio.
Innanzitutto, nei giorni precedenti quello delle nozze, gli sposi prendono accordi col Parroco per scegliere le letture e le formule di rito per i diversi momenti, tra quelle consigliate nell’apposita Guida alla Santa Messa per gli Sposi, che in genere viene donata ai fidanzati durante il Corso di preparazione al Matrimonio.
All’inizio della celebrazione del Matrimonio, si fa memoria del Sacramento del Battesimo: il Parroco benedice gli sposi e i presenti, aspergendoli con l’acqua santa e ricordando loro il momento in cui hanno ricevuto il Battesimo e sono divenuti cristiani.
Il cambiamento che ha colpito di più, riguarda tuttavia la nuova formula della manifestazione del consenso:
“Io, .............., accolgo te, ................, come mia/o sposa/o.
Con la grazia di Cristo, prometto di esserti fedele sempre,
nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia,
e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.”
Con la grazia di Cristo, prometto di esserti fedele sempre,
nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia,
e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.”
Non più “prendo te”, dunque, ma “accolgo te”, perché il verbo prendere è stato giudicato più adatto in riferimento a cose inanimate, ad oggetti, mentre ad una persona si addice molto di più il verbo accogliere. “Con la grazia di Cristo”, perché l’essere umano talvolta è fragile, e la promessa fatta il giorno del Matrimonio potrebbe avere bisogno dell’aiuto divino, per essere mantenuta giorno dopo giorno.
Una curiosità: dopo la celebrazione del Matrimonio, quando gli sposi sono già marito e moglie, a loro discrezione, e col parere favorevole del Parroco, c’è la possibilità di introdurre un ultimo rituale, quello dell’incoronazione degli sposi: due coroncine dorate o argentate, vengono poste sul capo dei novelli sposi, come simbolo di incoronazione nella gloria di Cristo; questo rito, che può apparire nuovo e senza precedenti nella chiesa cattolica, è invece praticato per tradizione in diverse parti d’Italia, ed è tipico del matrimonio greco-ortodosso, dove gli sposi incoronati compiono il giro della chiesa, festeggiati da parenti e amici.
I testi che seguono sono quelli che la tradizione della Chiesa Cattolica ha individuato come i più adatti e sono tratti appunto dal nuovo Rito del Matrimonio che arricchisce il precedente.
Il nuovo Rito invita anche gli sposi, all'inizio della celebrazione, a ricordare il proprio battesimo, ringraziandone Dio e scorgendo in esso l'origine di ciò che sta per compiersi con il sacramento nuziale.
Il nuovo Rito invita anche gli sposi, all'inizio della celebrazione, a ricordare il proprio battesimo, ringraziandone Dio e scorgendo in esso l'origine di ciò che sta per compiersi con il sacramento nuziale.
Sappiate anche che è possibile scegliere testi biblici diversi da questi che seguono, dandone vera motivazione, d'accordo col sacerdote che celebrerà il vostro matrimonio.
Parlare fra voi - e poi con il celebrante - del motivo della scelta di un testo piuttosto che di un altro sarà uno dei modi più vivi e significativi di preparare la liturgia nuziale
Parlare fra voi - e poi con il celebrante - del motivo della scelta di un testo piuttosto che di un altro sarà uno dei modi più vivi e significativi di preparare la liturgia nuziale
d.Andrea Lonardo
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